
DEFINIZIONE SINTETICA
Il conto economico riclassificato secondo il criterio del valore è il modello maggiormente utilizzato quando si riclassifica il conto economico.
In questo modello troviamo una distinzione tra l’area operativa e quella finanziaria.
All’interno dell’area operativa è fatta un’ulteriore distinzione tra l’area operativa caratteristica identificata dai ricavi e i costi operativi monetari e quella durevole che troviamo negli ammortamenti.
CONTO ECONOMICO: art 2425 c.c.
Per poter arrivare alla riclassificazione del conto economico secondo il criterio del valore aggiunto è necessario partire dal conto economico tradizionale.
Il conto economico è disciplinato nel nostro codice civile dall’articolo 2425, che riportiamo qui sotto.

Emerge subito ad una prima occhiata come in questo prospetto vi sia già marcata la distinzione tra l’area operativa e quella non operativa.
Le voci A e B del conto economico esprimono in maniera quasi certa quelli che possiamo definire come i ricavi operativi e i costi operativi.
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
Il valore della produzione coincide quasi totalmente con i ricavi operativi , ovvero quelli derivanti dalla vendita di prodotti e servizi prodotti dall’azienda.
In realtà se guardiamo a fondo include delle variazioni di magazzino e le costruzioni in economia.
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
I costi della produzione includono tutti i costi che concorrono direttamente o indirettamente alla produzione dei beni.
Possiamo chiamare tutti questi costi operativi.
Ai fini della nostra analisi è bene suddividere tali costi in operativi monetari che rientrano nel ciclo breve di produzione e quelli più a medio lungo termine.
Tra i primi includiamo i costi delle materie prime, dei servizi, del personale.
L’altra tipologia di costi è relativa a cicli di più lunga durata tra cui troviamo gli ammortamenti, i vari accantonamenti (tra cui il TFR) e le svalutazioni dei crediti.
A-B) DIFFERENZA TRA IL VALORE E I COSTI DELLA PRODUZIONE (A-B)
La differenza tra il valore della produzione e i costi della produzione viene indicata con il nome di reddito operativo (RO).
Spesso nella terminologia economica questo risultato viene definito margine operativo netto (MON) oppure usando una terminologia anglosassoni Earning Before Interest and Taxes (EBIT).
Le voci che si trovano al di sotto del valore della produzione e dei costi della produzione si riferiscono all’area non operativa.
In particolare le aree che troviamo sono quella finanziaria, straordinaria e fiscale.
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
I proventi e gli oneri finanziari si riferiscono agli interessi percepiti o pagati in virtù del fatto di avere comprato o emesso delle obbligazioni o dei prestiti.
I proventi finanziari sono interessi attivi che la società percepisce in quanto proprietà di titoli finanziari che sono distinti per la durata o il fatto di appartenere o meno ad aziende dello stesso gruppo.
Gli oneri finanziari sono interessi passivi che l’impresa paga a seguito dell’emissione di un prestito nei confronti di banche o obbligazionisti.
Tale ultima voce è solitamente la più rappresentativa in questa area.
D) RIVALUTAZIONI E SVALUTAZIONI
Nel corso del tempo potrebbe essere che immobilizzazioni oppure attività finanziarie subiscano una nuova stima di valore.
Se tale stima è superiore, ad esempio in seguito a migliorie introdotte o semplicemente al senso del mercato, allora parliamo di rivalutazioni.
Quando invece queste attività perdono il loro valore parliamo di svalutazioni.
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
I proventi e gli oneri straordinari sono quei ricavi e costi che sono legati alla cessione di immobilizzazioni.
Se queste immobilizzazioni sono cedute ad un prezzo maggiore rispetto al loro valore contabile (costo storico – fondo ammortamento) parliamo di plusvalenza.
Nel caso in cui invece venissero sono cedute ad un prezzo inferiore si crea una minusvalenza.
REDDITO ANTE IMPOSTE E IMPOSTE
Il reddito ante imposte si calcola facendo

Le imposte costituiscono la gestione fiscale.
Esse sono calcolate sul reddito ante imposte applicando un’aliquota fiscale al reddito ante imposte.
REDDITO D’ESERCIZIO
Il reddito d’esercizio si calcola sottraendo al reddito ante imposte le imposte.
Quando il reddito d’esercizio è positivo parliamo di utile d’esercizio, mentre se è negativo parliamo di perdita d’esercizio.
Il reddito (o risultato) d’esercizio verrà poi inserito alla chiusura dei conti nel passivo dello stato patrimoniale nella sezione patrimonio netto.
RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO
Eccoci finalmente alla riclassificazione del bilancio:
LA PARTE OPERATIVA
Occupiamoci per prima cosa di vedere come rielaborare la parte operativa.
Come accennato prima il Conto economico presenta già una netta distinzione tra la parte operativa (caratteristica) che ritroviamo nei punti A e B, e la parte non operativa (extra-caratteristica) che risiede nelle altre voci.
I tre principali step che descriviamo sono:
- Valore aggiunto
- Margine operativo netto
- Reddito operativo
VALORE AGGIUNTO (VA)
Per calcolare il valore aggiunto (VA) dobbiamo sottrarre dai ricavi operativi monetari (ROM) i costi operativi monetari (COM), eccetto quelli del personale .
I costi operativi monetari si ottengono sottraendo da tutti i costi (voce B) i costi Operativi non monetari.
Per costi non monetari intendiamo gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti.
MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL o EBITDA)
Adesso dobbiamo calcolare il margine operativo lordo (MOL).
Per farlo sottraiamo dal valore aggiunto i costi del personale.
Anche questi ultimi sono considerati costi operativi monetari.
Il margine operativo lordo è anche chiamato con il nome inglese EBITDA, ovvero Earning Before Interest Taxes Depretiation and Ammortizzation.
Letteralmente significa guadagno prima degli interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti.
REDDITO OPERATIVO (ROL, MON o EBIT)
Sottraiamo ora dal ROL tutti i costi operativi non monetari ovvero gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti.
Il ROL è anche chiamato MON ovvero margine operativo netto (al netto degli ammortamenti).
Un altro modo per definire il ROL è il termine inglese EBIT ovvero Earning Before Interest and Taxes, ovvero il guadagno prima di pagare interessi e imposte.

Piccolo ragionamento personale
Mi piace pensare che il risultato fino al MOL esprime il risultato dell’impresa tenendo conto l’area operativa di breve periodo.
Mentre nel passaggio dal MOL al ROL vi sia l’area di medio lungo termine.
Se consideriamo solo gli ammortamenti questo sarebbe vero.
Diventa un po’ più difficile concepirlo considerando gli accantonamenti e le svalutazioni.
Tuttavia considerando che la voce certamente dominante tra le tre sono quasi sempre gli ammortamenti potremo fare uno sforzo di immaginazione vedendo dietro questa voce anche le altre due.
Forse sarebbe più corretto seguendo questa ottica mettere le svalutazioni dei crediti nella parte relativa ai ricavi operativi monetari.
Questo dal momento in cui i crediti (ovviamente di breve periodo) si generano proprio quando l’impresa sta vendendo beni e servizi.
Mentre gli accantonamenti, specialmente quelli del TFR li metterei nella parte dei costi del personale.
Siccome però non sono io a dettare le regole, lasciamo la classificazione vigente, anche se vi invito comunque a seguire questo ragionamento.
Dio ha voluto così 😉
LA PARTE FINANZIARIA
Dopo aver affrontato la parte operativa passiamo alla parte finanziaria.
In questa sezione troviamo tutti i costi e ricavi non operativi.
I principali tra questi sono:
- Oneri e proventi finanziari
- Plusvalenze e minusvalenze (straordinari)
- Imposte
Una volta calcolato il reddito operativo ci mancano due step per completare l’opera: il reddito ante imposte (RAI) e il reddito d’esercizio (RE).
REDDITO ANTE IMPOSTE (RAI o EBT)
Per prima cosa consideriamo la gestione finanziaria.
Sottraiamo dal reddito operativo gli oneri finanziari e aggiungiamo i proventi finanziari.
Successivamente passiamo alla gestione straordinaria.
Aggiungiamo le plusvalenze e sottraiamo le minusvalenze.
Ecco che siamo arrivati al reddito ante imposte (RAI)
Se usiamo la terminologia inglese possiamo chiamarlo EBT, ovvero Earning Before Taxes.
REDDITO D’ESERCIZIO (RE)
Il reddito di esercizio si ottiene sottraendo dal reddito ante imposte le imposte.
Tali imposte sono calcolate applicando un’aliquota fiscale al reddito ante imposte.
Di solito i vari sistemi economici adottano degli scaglioni di reddito.
Ovvero le fasce di reddito più basse sono tassate di meno.
A mano a mano che il reddito cresce cresce anche la percentuale (aliquota) di imposta.

Quando l’impresa alla fine dell’esercizio ottiene un utile di esercizio, questo è inserito nello Stato patrimoniale nella sezione del Patrimonio netto.
In secondo luogo l’azienda deciderà quanta parte di utile trattenere nell’azienda, solitamente sotto forma di riserva.
La restante parte sarà distribuita agli azionisti come dividendo.
Sotto riportiamo un altro schema riassuntivo:

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