
RENDICONTO FINANZIARIO – definizione sintetica
Il rendiconto finanziario è un prospetto contabile in cui troviamo tutti i flussi di cassa in entrata e in uscita. dell’azienda in un determinato periodo.
Tali flussi di cassa sono suddivisi in aree, distinguendo principalmente quelle operative da quelle non operative.
Per realizzare il rendiconto finanziario abbiamo bisogno di tre documenti:
- Conto economico riclassificato
- Stato Patrimoniale Riclassificato
- Nota integrativa

FORMA SCALARE O TABELLARE
Ora procediamo con ordine e cerchiamo anche attraverso delle immagini di capire meglio step-by-step come è fatto un rendiconto finanziario.
Il rendiconto finanziario è un prospetto che registra tutte le entrate e le uscite monetarie dell’azienda nel corso di un dato periodo, solitamente l’anno.
Per rappresentare IL rendiconto possiamo utilizzare due forme, quella tabellare a due colonne e quella scalare.
La forma tabellare presenta due colonne in cui vanno rispettivamente i flussi finanziari in entrata e in uscita.
La forma scalare si presenta come un’unica colonna in cui troviamo i flussi in entrata con segno positivo mente i flussi in uscita con segno negativo.

FORMA TABELLARE
Nella nostra analisi ci occupiamo della forma tabellare con due colonne.
Il vantaggio di questa forma è quello di mettere subito in evidenza la consistenza dei flussi in entrata e quelli in uscita.
Quando poi avremo le diverse aree di gestione questa evidenza sarà ancora maggiore.
Una premessa importante è che quella che andiamo a vedere non è l’unica versione possibile del rendiconto.
Di certo è una versione ordinata, comprensibile e coerente con i principi della riclassificazione.
FONTI E IMPIEGHI
Sulla colonna di sinistra mettiamo tutti i flussi di cassa in entrata, mentre sulla colonna di destra mettiamo tutti i flussi di cassa in uscita.
I flussi di cassa in entrata li chiamiamo fonti del finanziamento, mentre le i flussi di cassa in uscita li chiamiamo impieghi.

AREA OPERATIVA E FINANZIARIA
Le entrate e le uscite sono differenziate a seconda dell’area a cui esse sono fatte risalire.
- Area operativa
- Area finanziaria
Nell’area operativa troviamo i flussi di cassa che sono strettamente connessi con il processo di acquisto-produzione e vendita.
Mentre nell’area finanziaria mettiamo quei flussi di cassa relativi a operazioni di finanziamento e rimborso, pagamento di interessi e dividendi.

AREA OPERATIVA
L’area operativa è il cuore pulsante dell’azienda.
In tale area troviamo i flussi di cassa direttamente collegabili alla mission dell’impresa, che consiste nel fornire prodotti o servizio al mercato.
L’area operativa può essere suddivisa in due componenti principali, riconducibili alla lunghezza temporale del ciclo produttivo.
Da un lato troviamo l’area operativa corrente che riguarda il processo di breve periodo.
Pensiamo ad esempio alla trasformazione di materie prime che diventano un prodotto finito, o semi lavorato che successivamente viene venduto ad un cliente.
Dall’altro lato troviamo l’area operativa non corrente, cioè quella legata all’utilizzo ad beni strumentali, il cui ciclo di utilizzo è di lungo periodo.
Pensiamo ad esempio all’acquisto di un macchinario o un’attrezzatura industriale.

FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE CARATTERISTICA (FCGC)
Per quanto riguarda l’area operativa corrente il flusso di cassa associato è il flusso di cassa della gestione caratteristica (FCGC).
Il FCGC costituisce la principale fonte di finanziamento interno dell’impresa che deriva direttamente dalla sua capacità di interagire con il mercato.
Solitamente questo flusso dovrebbe essere positivo, ragion per il quale lo mettiamo nella colonna delle entrate.
Nonostante ciò, potrebbe essere che per varie ragioni il FCGC risulti negativo, per cui potrebbe anche essere scritto sotto la voce delle uscite.
In generale quando troviamo che questa voce è relativamente piccola (o addirittura negativa) la situazione sarebbe veramente molto grave per l’azienda.
Significherebbe infatti che l’impresa non è in grado di generare con il suo operato delle risorse per finanziare i futuri investimenti.
INVESTIMENTI E DISINVESTIMENTI
Nell’area operativa non corrente troviamo i flussi relativi agli investimenti e ai disinvestimenti.
Gli investimenti consistono nell’acquisto di beni strumentali, e per questo comportano delle uscite monetarie.
I disinvestimenti consistono viceversa nella vendita di beni strumentali.
Se pensiamo ad un’azienda che sta rinnovando parte dei suoi macchinari, da un lato acquisterà macchinari più nuovi, tecnologici o efficienti, facendo investimenti
Dell’altro si libererà dei macchinari obsoleti e non più produttivi, vendendoli ad un certo prezzo, facendo così un’operazione di disinvestimento.

AREA FINANZIARIA
L’area finanziaria può essere suddivisa in due aree principali, quella relativa ai finanziamenti e rimborsi e quella delle remunerazioni finanziarie.
La sezione (area) dei finanziamenti e rimborsi riguarda i flussi in entrata e in uscita che provengono dai soci oppure dai terze parti, gli obbligazionisti o le banche.
L’area delle remunerazioni finanziarie riguarda le remunerazioni destinate ai soci (dividendi) oppure agli obbligazionisti e banche (oneri finanziari).

AREA DEI FINANZIAMENTI E RIMBORSI
L’area dei finanziamenti e rimborsi riguarda i flussi in entrata e in uscita che provengono dai soci oppure dai terze parti, gli obbligazionisti o le banche.
I finanziamenti sono flussi in entrata mentre i rimborsi sono flussi in uscita.
Quando i finanziamenti provengono dai soci in seguito ad un aumento di capitale sociale a pagamento li chiamiamo finanziamenti interni.
FINANZIAMENTI INTERNI
Per fare un esempio concreto supponiamo che un’azienda decida di fare un aumento di capitale sociale pari a 50.000 euro che vengono interamente apportati mediante l’emissione di nuove azioni.
Se ogni azione vale nominalmente 100 euro, significa che vi sarà un’emissione di 500 nuove azioni.
Quando queste azioni vengono vendute ai nuovi azionisti alla pari questi ultimi le pagheranno esattamente 100 euro l’una.
In questo caso segneremo un aumento di capitale sociale di 50.000 euro, che metteremo come fonti interne di finanziamento.
Se invece l’acquisto avviene ad un prezzo più alto del valore nominale, supponiamo a 110 euro, si crea quella che chiamiamo la riserva sovrapprezzo azioni.
Nel nostro caso le entrate saranno pari a 55.000 euro.
Nel rendiconto finanziario verranno segnati 50.000 di aumento di capitale sociale e 5.000 di riserva sovrapprezzo azioni.
FINANZIAMENTI ESTERNI
In contrapposizioni ai finanziamenti interni troviamo i finanziamenti esterni.
I finanziamenti esterni sono quelli che derivano da terze parti: obbligazionisti o banche.
In realtà le banche sono degli intermediari, per cui la vera controparte sono gli obbligazionisti.
Anche qui quello che ci interessa sono i flussi di cassa in entrata e in uscita e non il valore nominale del prestito che verrà iscritto come debito nello stato patrimoniale.
Fortunatamente queste due spesso tendono a coincidere, o comunque la differenza non è sempre di spessore.
RIMBORSI
Abbiamo un rimborso quando la società sta liquidando il capitale prestato da un socio oppure da un’obbligazionista.
Nel caso del rimborso di una parte del capitale sociale ad un socio parliamo di rimborso interno.
Quando il rimborso è diretto all’obbligazionista, a fronte del pagamento di un prestito il rimborso è esterno.
Attenzione che non dobbiamo confondere la rata complessivamente pagata con il rimborso che stiamo qui considerando.
Il rimborso esterno è pari alla sola quota capitale della rata di un prestito.

REMUNERAZIONI FINANZIARIE
Le remunerazioni finanziarie sono il reddito che l’azienda paga annualmente a chi sta investendo.
Quando l’investitore è un socio la remunerazione finanziaria è il dividendo.
Il dividendo è quella parte del reddito d’esercizio destinata ai soci appunto.
Quando l’investitore è una banca o un’obbligazionista la remunerazione sono gli oneri finanziari.
Gli oneri finanziari li troviamo nel conto economico prima del reddito ante imposte e sono gli interessi che la società paga a coloro che acquistano le sue obbligazioni.

Ecco qui lo schema finale:

SCOPRI DI PIU’
Per scoprire di più sullo stato patrimoniale riclassificato, il conto economico riclassificato e il rendiconto finanziario ho realizzato un corso che affronta in modo dettagliato questo argomento.
Questo corso di chiama “IL RENDICONTO FINANZIARIO” ed è il primo dei sei corsi che cotituiscono la saga della Finanza aziendale.
Nel corso verranno trattati:
- Stato patrimoniale riclassificato
- Conto economico riclassificato
- Rendiconto finanziario
Per ogni argomento troverete sia la parte teorica che la parte pratica.
Nella parte finale ci sono tanti esercizi presi da diverse università.
Approfittane subito perché prezzi così bassi non se ne sono mai visti.
Scopri tutte le caratteristiche di questo corso cliccando sull’immagine della copertina.

Nel link troverete una descrizione completa delle caratteristiche del corso.
Ciao Andrea,
Mi trovo di fronte a questo esercizio di finanza aziendale, tratto da vecchi temi dell’università di Bergamo.
In particolare mi viene richiesto di calcolare la liquidità dell’azienda alfa nell’anno t conoscendo i seguenti dati:
RO=100
IMP=30
AMM=40
OF=20
VAR.CCNO=-13
VN PRESTITO OBBLIGAZ. =40 (CON PREZZO DI EMISSIONE = 15)
RIMBORSI = 35
V.CONT. IMM. CEDUTE=60
VAR. CCNO FDO AMM.TO=35
AUMENTO CS GRATUITO = 10
AUMENTO CS A PAGAMENTO = 15
SOVRAPPREZZO AZIONI = 10
PLUSVALENZA=5
DIVIDENDI=12
LIQUIDITA’ t-1=24
Mi sapresti aiutare?
Ciao Luca grazie della domanda.
La liquidità dell’anno t viene calcolata come somma tra la liquidità dell’anno precedente (t-1) e la variazione di liquidità nell’anno in corso (t)
liq (t) = – liq(t)-Var liq(t)
Dunque la liquidità
Tu conosci la liquidità dell’anno precedente pari a 25.
Per calcolare la liquidità dell’anno t puoi usare la seguente formula:
Var liq (t)=FCGC + (disinvestimenti – investimenti) + (aumento CS a pag. + sovrapp. Azioni + finanziamenti (prezzo di emissione)-rimborsi) – (of + dividendi).
Come vedi le parentesi delimitano le varie aree dei flussi di cassa (FC),
In particolare:
FC A. CARATTERISTICA = FCGC
FC A. INV E DISINV = (disinvestimenti – investimenti)
FC. AREA FIN. E RIMB. = (aumento CS a pag. + sovrapp. Azioni + finanziamenti (prezzo di emissione)-rimborsi)
FC. REMUN. FINANZIARIE = (of + dividendi)
Analizziamo area per area:
FC A. CARATTERISTICA
Qui ci riferiamo al flusso di cassa della gestione caratteristica FCGC
Per calcolarlo con i dati a tua disposizione possiamo usare la formula:
FCGC= RO+AMM.TI-IMP-VAR.CCNO
FCGC=100+40-30-(-13)=97
FC A. INV E DISINV = (disinvestimenti – investimenti)
Per calcolare i disinvestimenti devi giungere al prezzo di vendita delle immobilizzazioni:
Disinv=costo storico – fondo amm. +plusv
Disinv = 60 – 35 +5 = 30
Gli investimenti sono pari agli acquisti delle imm. = 40
Dunque ricapitolando i flussi di cassa dell’area investimenti e disinvestimenti ammontano a:
FC A. INV E DISINV = 30 – 40 = -10
FC. AREA FINANZIAMENTI E RIMBORSI
Tra i finanziamenti figurano il prestito obbligazionario al prezzo di emissione (45), il sovrapprezzo azioni (10) e l’aumento di capitale sociale a pagamento (15).
Attenzione che non devi conteggiare quello gratuito:
Finanziamenti = 45 + 10 + 15 = 70
Rimborsi = 35
In sintesi:
FC. AREA FIN. E RIMB. = 70 – 35 = 35
FC. REMUN. FINANZIARIE
L’ultima area è quella delle remunerazioni finanziarie che comprende i dividendi (12) , che diamo agli azionisti, e gli oneri finanziari (20), che paghiamo agli obbligazionisti o alle banche.
FC. REMUN. FINANZIARIE = 12+ 20 = 32
Ricapitolando la liquidità di quest’anno è:
Liq (t) = 97 – 10 + 35 +32 = 154