
L’analisi ex-ante o previsionale di un titolo è una tecnica statistica che ci permette di prevedere quale sarà il rendimento medio e la volatilità di un titoli a partire da scenari ipotizzati.
TIPI DI ANLISI
Quando facciamo l’analisi di un singolo titolo esistono due tipologie principali di analisi: ex-post e ex-ante.
L’analisi di tipo ex-post si basa sui rendimenti passati de titolo.
Mentre l’analisi ex-ante si basa su dati previsionali che prevedono l’utilizzo di scenari e delle relative probabilità.
Lo scopo di entrambi i tipi di analisi è quello di cercare di prevedere i rendimenti e la relativa volatilità (o rischio).
La tipologia di analisi maggiormente utilizzata nell’ambito della finanza è certamente quella di tipo ex-post.
Oggi disponiamo di sistemi informatici in grado di rilevare e organizzare migliaia di datirelativi ai prezzi e ai rendimenti del titolo.
E quindi maggiore è la quantità di dati a disposizione più alte saranno le probabilità di fare un’analisi azzeccata.
D’altro canto il mercato in cui opera un determinato titolo è talvolta caratterizzato da scenari incerti.
E questa incertezza ci spinge ad utilizzare anche analisi di tipo previsionale (ex-post).
Quest’ultima tipologia di analisi risulta perciò utile nel caso in cui i dati a nostra disposizione scarseggiano.
Oppure quando ci troviamo di fronte a situazioni nuove e imprevedibili.
In questo articolo ci occuperemo dell’analisi ex-ante
ANALISI EX ANTE – INCIPIT
L’analisi ex-ante è un modello di analisi dei titoli che cerca di prevedere il rendimento e la volatilità di un titolo a partire da scenari probabilistici.
Quando utilizziamo questo modello risulta perciò fondamentale andare a creare dei possibili scenari futuri.
Molto spesso quindi per poterlo fare dobbiamo cercare di conoscere a fondo il mercato che stiamo analizzando.
Capire le caratteristiche della società che abbiamo preso a riferimento.
Nella realtà economica il successo oppure l’insuccesso di una società sia legato ad eventi esterni o interni che ne condizionano i risultati.
LA CREAZIONE DEGLI SCENARI
Ad esempio prendiamo in analisi un’azienda che produce pneumatici nuova sul mercato.
Sicuramente la sua produzione potrebbe dipendere da fattori esterni come l’andamento della vendita di automobili a livello nazionale oppure internazionale.
Se il trend delle automobili è in crescita aumentano le probabilità che anche la nostra azienda possa far bene.
Dobbiamo poi capire come l’azienda si posiziona a livello di qualità.
Nel lungo periodo si sa che le gomme di qualità sono migliori rispetto a quelle più economiche.
L’azienda ha fatto i giusti investimenti in una direzione simile?
Oppure nella fase di apertura ha preferito fare degli investimenti ridotti?
Il personale dell’azienda ha un’esperienza matura oppure è in fase di formazione?
Esiste poca concorrenza in questo settore oppure ci troviamo di fronte ad un’azienda leader o protetta?
Queste ed altre domande dovrebbero cominciare a creare dei possibili scenari sul futuro.
E sulla base di questi scenari si potrebbero fare delle previsioni su vendite, costi, investimenti ed altro.
Una tale situazione nel caso di società quotate si rifletterebbe sul livello dei prezzi delle azioni della società.
Il che porterebbe ovviamente a tassi di rendimento diversi nei diversi scenari.
ANALISI EX ANTE – ESEMPIO
Proponiamo ora un semplice esempio di come funziona un’analisi ex-post.
In questo esempio ipotizziamo di prendere un singolo titolo e di valutare i suoi tassi di rendimento sulla base di tre scenari possibili.
Ipotizziamo che un certo titolo abbia un tasso di rendimento di –2% ina situazione pessimistica.
Ovvero in cui il settore riscontri forte difficoltà a causa di una crisi economica.
Nella situazione in cui le cosa vadano “normalmente” il rendimento del nostro titolo sarà pari al 2%
In tale situazione il settore registri tassi molto simili a quelli passati, .
L’ultima situazione ipotizzata è invece ottimistica.
In questa situazione le cose vanno molto bene per il settore e per l’impresa e i tassi di rendimento attesi si attestano sul 7% annuo.
Sapendo che le rispettive probabilità di questi scenari (pessimistico, normale e ottimistico) siano rispettivamente del :
20%, del 50% e del 30%,
Cosa possiamo dire sul rendimento e sul rischio atteso (volatilità) del titolo?
Possiamo riassumere i dati nella seguente tabella.

Sulla prima colonna abbiamo gli scenari: pessimistico, normale e ottimistico.
Mentre sulla seconda e la terza colonna abbiamo i tassi di rendimento del titolo nei tre scenari con le relative probabilità di realizzazione.
CALCOLO DEL RENDIMENTO MEDIO NELL’ANALISI EX ANTE
La prima cosa che andiamo a calcolare è il rendimento medio.
Per ottenerlo andiamo a fare la sommatoria dei rendimenti per le probabilità.

Inserendo i dati a nostra disposizione otteniamo:

Il rendimento medio atteso del nostro titolo, tenuto conto di tutti i possibili scenari, è pari al 2,3%.
Se volessimo fare questo calcolo con EXCEL possiamo inserire la formula:


STAI PREPARANDO L’ESAME DI FINANZA AZIENDALE?
Per prepararti al meglio sull’esame di finanza aziendale scopri tutti i corsi.
VARIANZA DEI RENDIMENTI NELL’ANALISI EX ANTE
L’altro dato che ci interessa conoscere quando analizziamo un singolo titolo è il suo rischio atteso o volatilità.
Il rischio atteso o volatilità del titolo coincide con la deviazione standard dei rendimenti.
Quest’ultima coincide con la radice quadrata della varianza dei rendimenti.
Partiamo dunque dal calcolo della varianza.
Quando ci sono le probabilità esistono due modi principali per calcolare la varianza dei rendimenti.
Il primo modo è quello di fare la sommatoria dei quadrati degli scarti dei rendimenti ponderati per le relative probabilità.
In tal caso andiamo ad utilizzare la seguente formula:

In tal caso se inseriamo i valori scriviamo:


Per applicare questo metodo utilizzando Excel andiamo per prima cosa a costruire la colonna degli scarti dei rendimenti dalla media.

Ricordiamoci di fissare con i simboli di $ la media dei rendimenti prima di fare il copia e incolla.

Successivamente andiamo ad applicare la seguente formula:

Attenzione a riportare due volte gli scarti dei rendimenti (ri-media).

Alternativamente è possibile calcolare la varianza dei rendimenti utilizzando un secondo modo:
In tal caso facciamo la sommatoria dei quadrati dei rendimenti ponderati per la probabilità meno il quadrato della media.
In tal caso la formula che andiamo ad utilizzare è:

Con i dati a nostra diposizione scriviamo:


Se abbiamo fatto bene i nostri conti arriviamo inequivocabilmente a trovare lo stesso risultato.
Nel caso in cui utilizziamo Excel basta usare la formula:


DEVIAZIONE STANDARD, RISCHIO O VOLATILITA’ NELL’ANALISI EX ANTE
Da ultimo non ci resta che calcolare la deviazione standard dei rendimenti.
Il suo valore indica la volatilità o il rischio del titolo che stiamo considerando.
La deviazione standard è la radice quadrata della varianza.

Nel nostro caso:

Il rischio del nostro titolo è in termini percentuali pari al 3,82%.
RIEPILOGO DELL’ANALISI EX-ANTE
Facciamo un breve riepilogo dei dati che riguardano il nostro titolo.
Considerando tutti gli scenari tasso di rendimento medio è pari a:

Mentre il rischio o volatilità del titolo è:

Riassumendo il tutto in maniera sintetica possiamo scrivere che il rendimento è pari al valore medio più o meno la volatilità:

Ci sarà quindi il 70% di possibilità che per l prossimo anno il rendimento si attesti in una fascia compresa tra:

HAI QUALCHE DOMANDA SULL’ANALISI EX ANTE?
Se hai qualche domanda sull’analisi ex ante scrivila sotto nei commenti.
Per scoprire tutta la finanza scopri tutti i corsi.
Se in particolare ti interessa l’analisi dei portafogli vai a questo mini corso specifico.